La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
40 LIBRO SESTOgli ordini consueti nel vasto tempio di san Francesco. Non più di novantatrè elettori convengono nella sagristia. Adorno fa loro un'elaborata protesta de'suoi sentimenti. Dicedi essere naturalmente inclinato alla quiete. Amarla ancor di vantaggio, da poi che i pericoli della repubblica e la benevolenza dei suoi cittadini lo hanno tre volte innalzato, suo malgrado, al soglio. Gli errori costì incorsi e i delitti non raffrenati essere le amare memorie che più d'ogni altra lo gravano e graveranno finché avrà vita. Chiederne scusa a tutti e a ciascheduno in particolare, pregandoli a dimenticarsi di quelli, com'egli desidera essere dimenticato da essi nella distribuzione de' pubbli onori.
Mentr'egli stava ancor aringando, i suoi aderenti inondano la chiesa; e la plebe s'affolla all'intorno gridando, viva Antoniotto, morte a'suoi avversari! Tanto che gli elettori, consapevoli la maggior parte, o intimoriti, mettono senz'altra concorrenza a partito il suo nome, e n'escono 72 fave bianche. Montaldo sdegnato rammenta l'accordo, ma invano. I cittadini più qualificati ne mormorano fieramente; ma la plebe minuta con grandissimi applausi accompagna il doge alla sua residenza. (i3q5) I suoi nemici escono di Genova. Savona implora la protezione del duca di Orleans fratello del re di Francia, e genero del signor di Milano, che dato gli aveva la città di Asti in dote. I Guelfi s'insignoriscono di Lerice, Menterosso e Portovenere; Giovanni e Lodovico Grimaldi prendono Monaco con tutte le sue fortezze. Montaldo corre a far leve in Lombardia; i Carretto e i Doria nella riviera occidentale.
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