La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
hi LIBRO SESTOto. Radunati pertanto gli anziani a consiglio, protestò loro che i mali della patria comune, e il peso di una dignità più eminente che desiderabile, lo avevano la quarta volta persuaso a rinunziarla. Cederla agli emuli suoi fora lo stesso che bandir sè perpetuamente di patria, e sacrificare gli amici. Un solo partito era il sicuro per tutti, commettere il governo della repubblica a un principe forestiero. Egli bramava ne fosse da loro suggerita la scelta; e se convenissero in quella, qual ch'ella si fosse, l'approverebbe. Ma que'consiglieri erano ben lontani dall'unanimità, che, per dileguare le proprie incertezze, egli voleva o fingeva volere. La qualità di Ghibellini ne avrebbe la maggior parte persuasi a preferir Venceslao re dei Romani, figliuolo e successore dell'imperator Carlo IV, se la fama delle sue crudeltà e della sua dapocaggine non gli avesse distolti. Proposero alcuni il conte di Virtù frescamente onorato del titolo di duca. Altri si mostrarono propensi al duca d'Orleans, altri finalmente al re di Francia. Non essendo gli anziani concordi, il doge tenne cogli ultimi. Di quanti scrittori narrano il fatto , nessuno ne ritrovammo il quale la cagion riferisca di tal decisione. Sembra a noi verisimile che Antoniotto ne avesse un primo pensiero quando fece l'impresa di Tunisi, e che oramai non osando esser più doge, e abborrendo insieme di non tornare privato, sperasse che la potenza, la lontananza e la gratitudine del nuovo principe gli lascerebbono lungamente godere senz'alcun rischio la dignità suprema di governatore. Ciò risoluto, Adorno chiama a sè i Ghibellini di mag-
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