La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
50 LIBRO SESTOIntanto il dì 27 novembre fu stabilito per dare principio al nuovo ordine di cose. A ora di terza, al suono della gran campana della torre ducale lo stendardo avente dall'una parte l'arme francesi e le imperiali dall'altra, cominciò a rizzarsi dallato all'antica croce di Genova; altretanto seguì a'cancelli del pubblico palagio. L'ampia sala dei supremi Consigli si empiè di spettatori da diverse veementi passioni agitati; i magistrati ancor più commossi e pensosi si posero in giro agli ambasciadori; e il doge ritto in piè da quel solio ove soleva maestosamente sedere, consegnò loro lo scettro e le chiavi della città mal custodita. Essi le riceverono con lieto viso in nome e vece del re Carlo VI; le tennero alcuni istanti in mano; e poi gliele ritornarono per significare che al governo dello stato il costituivano; e da quel punto innanzi non più doge, ma governatore fu nominato.
(1397) Nè lo fu lungamente; chè due soli mesi bastarono per alterare l'apparente concordia, indotta da una risoluzione così straordinaria. E l'Adorno allora a pregare i ministri e raccomandarsi con supplichevoli lettere al re, acciocché fosse sgravalo da un peso insopportabile a sè,
2uanto altrui. Sostituito gli venne Valerando di ucemburgo conte di san Paolo e di Ligny, uno de' primi signori di Francia e di Germania per nobiltà, parentele e grandezza d'animo; a cui, il giorno medesimo del suo ingresso in Genova, Antoniotto cedette il grado di regio governatore con cerimonia meno magnifica, ma più gioconda a ciascuno deirantecedeule.
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