La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 65
dente sulla loro coverta. Quindi riversati su loro, come da un piano fortemente inclinato, vele, remi ed altri impedimenti, li prese come a una rete. Due altre galee ov'era Castel-Morando con altri uomini d'arme, prodi della persona ma inabili al mare, vennero in potere de'Viniziani; alla qual vista Bucicaldo comandò la ritirata. Nè Zen lo inseguì, anzi trovandosi con perdita di molta gente, s'indirizzò colle sue prede a Venezia, nella cui cattedrale celebratasi una gran solennità, tanti doppieri yi accesero cbe arsene il tetto. Nel medesimo giorno (*) uno de' prigionieri avendo esclamato, che sperava dover venir tempo in cui si laverebbe le mani nel sangue de* Viniziani, fu impiccato per la gola fra le colonne di san Marco.
Trattossi nondimeno la pace, e con la restituzione de'prigioni si ottenne. Temevano i Veneziani concitarsi l'inimicizia del redi#Francia; per la qual cosa non solamente avevano acconsentito all'accordo, ma significato con rispettose lettere a quel principe il rincrescimento del fatto, rovesciandone la colpa sul maresciallo, il quale aveva le robe loro predate a Baruto, e mentre tra Modone e Zanchi voleva il loro ammiraglio ripeterle amichevolmente, cominciando un'improvvisa battaglia, lo aveva necessitato a difendersi. (i4°4) Intese queste accuse, Bucicaldo scrisse al doge e all'ammiraglio veneziano una lettera violentissima, smentendo 1' esposto alla sua corte, e denunziando tre specie di sfide, o corpo a
(I) Morosini, lst. di Ven., XVII.
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