La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
68 LIBRO SESTOtirò a Savona, a Monaco, a Nizza, e in fine a Marsiglia (i4°7)- H governatore noi vi lasciò lungamente; l'indusse a proporre un concilio generale in Savona, a trasferirsi in quella città al debito tempore poiché il suo avversario non si moveva, a ripigliare la sua stanza in (Genova, ove il morbo dopo un anno d'intensità andava scemando.
Egli intanto agitava nuovi disegni. Quelli di Giovan Galeazzo Visconti abbreviati gli aveva il timore superstizioso di una cometa (U, nel punto medesimo che Perugia, Bologna e non piceola parte della Toscana, aggiunte a'suoi stati,cominciavano a ingelosire i Francesi. I dominii di Lombardia erano stati divisi fra Giovan Maria e Filippo Maria suoi figliuoli legittimi; e Gabriele Maria legittimalo aveva ottenuto per testamento Livorno, Sarzana e Pisa stessa, tolta per amore o per forza agli Appiani. I Fiorentini la divoravano con gli occhi Bucicaldo di ciò consapevole offerì a Gabriele la sua protezione; e n'ebbe in mercede Livorno, Guadagnato poscia da'Fiorentini con la lusinga di fa rio lor capitano,-di riconoscere Pietro di Luna, e di non caricare altrove che in Genova le loro vaghissime manifatture ricercate in tutto il Ponente, costrinse il suo proprio raccomandato a vendere loro Pisa per ottanta mila fiorini d'oro: un mondo avrebbero dato per mettere il giogo a'loro vicini. Egli stesso vendè a'Genovesi Livorno per ventisei mila ducati, allegando una sottil distinzione fra doni privati e pubblici acquisti. Non rimaneva più a Gabriele che la città di
(I) Morì nel 1402.
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