La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 71
Hanno deputato e deputano i soprascritti a redimere e liberare le rendite del detto comune di Genova, e a liquidare e sdebitare i luoghi e le compere di quello, dando loro piena balìa di rivederne i conti, riscuoterne le assegnazioni, deliberarne i proventi, riformarne gli ordini e i privilegi, e fare quell'altre riduzioni- e cangiamenti che stimeranno utili e necessari, senza danno ed ingiuria, per quanto potranno di chi che sia (*).
Delle quali cose tutte e singole i detti governatore, consiglio ed ufizii hanno ingiunto a me Giovanni di Yallebella notaio e cancelliere del comune di Genova, di stendere pubblico e solenne istrumento a eterna fede e memoria (2). Così quel memorabile decreto taciuto finora dagli storici
1 nuofvi eletti non erano certamente generosi e costanti amatori indipendenza, ma erano di quegli uomini moderati e operosi, i quali sono persuasi o vogliono essere, che ^iova seminare ne'tempi cattivi per raccòglier ne prosperi. Il loro magistrato durò tutto l'anno; e nel decorso liquidate e soppresse le vecchie compere di san Pietro, di san Paolo, di Gazarìa, del Capitolo della città, della gran pace co'Veneziani, e delle ultime imposte* ne crearono una sola sotto l'invo-cazion di san Giorgio, assegnandole tanto delle obbligate gabelle, quanto bastava a pagar gl'interessi in ragione del sette per cento, ove prima giungevano fino al dieci; a sostenere le spese riti) Si ommettono l'esuberanti e lunghissime formole di questa balia.
(2) Decret. et alioium de anno 1407 ad 1403 in Arcbiy. San Georg, in perg. ,
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