La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 73
bontà di Camillo, si diede al re inimi<^>. Bucicaldo ciò seppe verso piaggia romana, e giudicando l'impresa disperata, voltò addietro. Le contrarietà fiaccan l'animo a'moderati, ma inveleniscono spesso i violenti. Trista sperienza ne fece Gabriele Maria Visconti. ' Caduto in disgrazia a Milano, egli pigliava quel tempo di condursi a Genova per istarvi al sicuro, e domandare modestamente, non la restituzione del Sarzanese, non il prezzo di Pisa sempre dovutogli e mallevato dal maresciallo, ma soltanto il sequestro delle merci appartenenti a' Fiorentini. Giovane sventurato i Non potè avere udienza. Un denunziatore segreto gli appose di aver fatto quel viaggio per mandato di Facino Cane signor d'Alessandria, con intenzione di aprire una porta-di Genova alle sue genti, preste a scender la notte dall' Appennino. E tosto due giudici, que' medesimi forse che avevano condannato il De Franchi e il Boccanegra, lo fecero arrestare, l'esposero a un'atroce tortura, e lusingandolo che avrebbe vita e stato, se si confessasse colpevole, gli strapparono il sì fatale Ciò detto, fu sentenziato a morte come reo confesso, disteso con quattro fimi sul pavimento coperto di cotone acciocché il sangue non inondasse la strada, e all'uscio della carcere fu decapitato (I). Gli annali genovesi dicono che Bucicaldo si era as-
(I) Cron. di Lucca, col. 824, T. XVII. S. R. I. 11 modo suddetto di processare non sarà discreduto da chi ha letto Beccaria, Filangieri e l'inglese scrittore delle memorie sopra le cose di Europa dopo la pace di Utrecht ( I., ^221); tre nobilissimi filantropi!
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