La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 75
morire; dicendo non doversi osservare statuti e consuetudini particolari qtiando si tratta di offese contro la maestà regia.
Non si.dà contradizione più stomachevole, che il pubblicare una raccolta di leggi, mentre si calpestano tutte. Bucicaldo offrì quest'esempio d'incoerenza, dando opera nel corso delle sue violenze, che dotti legali mettessero in luce riuniti i vecchi e nuovi statuti della città. E pure tanta è la potenza di, un corpo scritto di legislazione che le sue infrazioni son transitorie, eterni i suoi benefizi. GK annali di Genova e le memorie contemporanee non rammentano quest'opera di Bucicaldo; ma noi ne troviamo la prova nella raccolta più estesa del. (0;ed è uffizio di storico rendere il suo a ciascuno.
. Intanto la maggior parte de'cardinali, volte le spalle a'loro capi ostinati, avevano convocato il concilio di Pisa. Vescovi, abati, teologi, ambascia-dori vi si conducevano < da. tutto il cristianesimo. Tra sdegno e timore Gregorio si era ritirato a Rimini e Benedetto a Perpignano dopo aver veleggiato due mesi sopra le coste di Genova, desideroso a un tempo e perplesso di ricalcarle. Con una bolla comminatoria data da Porto Venere avea grandemente irritati il re di Francia e l'università di Parigi, sì che l'ordine venne a Bucicaldo di arrestarlo, il quale probabilmente glielo fece sapere, tanto si amavano insieme per la somiglianza degli animi; ma pur gli convenne adu-
(.1) Statata et decreta Communi* Genuae.Veoet.apud Dom. Niccolinum, hdlvui, lib, IV, 156.
| |
Genova Bucicaldo Pisa Gregorio Rimini Benedetto Perpignano Genova Porto Venere Francia Parigi Bucicaldo Statata Communi Genuae Veoet Dom Bucicaldo
|