La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
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zio, vivea. Teodoro, nipote di quel Paleologo ilSuale venendo in Italia aveva sposata la figlia di pizzino Spinola, era in parentela congiunto con molti Ghibellini genovesuFacino privato gentiluomo delMonferrato di animo grande, intrepido, e, per giugnere a'suoi fini, passionatissimo ghibellino, aveva occupato la città d'Alessandria a'Visconti. Ambo vedevano di mal occhio la parte loro de-
Sressa in Genova, e paventavano le idee d'ingranimene che il maresciallo francese concepiva ogni tratto, senza pur dissimularle. Or quando il De Franchi awisolli della sua nuova impresa, quando seppero, che prima di arrivare a Milano avea ra-cquisjato quasi di corsa Tortona e Piacenza, città poco avanti perdute da'Milanesi, non videro scampo se non nell'ardire. Teodoro tolse mille cavalli e duemila ottocento fanti, Facino più cavalli che fanti: ambo fatta massa in Acqui, scesero alle Mulare, a Pegli, e finalmente in Val di Polcèvera, donde il marchese, varcata la gola della Torrazza, passò all'opposta parte del Bisagno; gli esuli erano seco. A questi movimenti improvvisi Ugo di Scioleton luogotenente del governatore armò i più affezionati; ma prima cne fossero in ordine, la moltitudine si unì, gridando, vivano i Genovesi, viva il marchese di Monferrato 1 Accorse il luogotenente al romore*, ma trasportato dalla calca ondeggiante lungi dalle sue guardie e dal palagio, volle ricoverarsi nella fortezza del Castelletto. Invano! che un Polcevera-sco, al quale, supplendo altra volta le veci del governatore, egli avea fatto morire il fratello con un genere inusitato di supplizio, lo inseguì, e
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