La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 81
dispensavano dalle leggi tutelari de'cittadini, il Conservatore della giustizia. Appresso vollero i Fiescbi esiliati; e poiché questi capi de'Guelfi ri-duttisi nelle loro castella, avevano disdetta l'ubbidienza dovuta alla patria, deliberarono di far loro guerra co'loro danari e con quelli de'loro amici, vincendo una provvisione contraria alla pubblica fede e alla egualità delle leggi; ciò era che si confiscassero a'Fieschi le azioni o luoghi loro in San Giorgio, e fossero i Guelfi obbligati a comprarle. ( 141 o) Devesi questo verissimo elogio al marchese di Monferrato, che sebbene odiato dai Guelfi e beneficato da'Ghibellini, i quali avevano prorogato a un quinquennio l'annuale sua di-nità, negò tuttavolta con maravigliosa costanza i concorrere alla rovina degli uni e alla vendetta insaziabile degli altri. Anzi operò tanto, che a molti de'Guelfi si concedè diventar Ghibellini , a'Fieschi si restituirono i luoghi confiscati, e dello straordinario tribunale sopra i sospetti non si udì altro che il nome.
Richiamato dalle cagioni medesime che perturbavano più o meno tutta l'Italia, Teodoro n'andava spesse volte in Monferrato. Ciò fu cagione di nuovi movimenti. Tommaso Fregoso già esiliato per aver concitato un tumulto, presa occasione che il marchese era lontano,il vicario poco stimato, e la maggior parte delle genti d'arme a Savona, ov'era nata discordia fra i Neri e i Bianchi, entrò di notte in Genova con quattrocento armati. Giunto a palazzo senza opposizione, indusse il debole vicario a ritirarsi (20 di marzo). Di poi mandò una grida, che dichiarava cessata Sbrra, T. ///. 6
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