La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 83
commesso alla sua fede. Da tanta costanza uscirono due notabili effetti. Il marchese di Monferrato rinunziò alle sue pretensioni per ventiquattromila cinquecento genovine; e l'Adorno persuaso che violentate elezioni non contentavano i cittadini da bene, prese consiglio d'imitare ilprimo doge, convocando il Parlamento generale ai tutto il popolo a conferma del passalo e a regola del futuro. Nondimeno due considerazioni il rattenevano, l'una di non rimettere l'ottenuta dignità a partito, la seconda di soddisfare tutti gli ordini de'cittadini, senza offendere il più potente. Come molti personaggi principali di quel secolo, Giorgio Adorno era dottor di legge; e gli uomini di tal professione sanno vincere gli ostacoli senza urtarli di fronte. 11 modo cui egli si attenne, ci è stato tramandalo intero; sicché lo riferiremo minutamente come un bellissimo esempio degli ordini osservati ne'Parlamenti (I). I tocchi della gran campana della Repubblica, e le triplicate grida del sintreco annunziarono l'adunanza. Nella piazza del duomo, sgombra ancora degli edifizi che la deformano adesso, si ragunarono gli uomini tutti sopra l'età di diciott'anni, abitanti nella-cit-tà e distretto. Fra le porte e i gradi esteriori- del tempio si posero gli anziani, uno de'quali era Giorgio Carrega; nel mezzo di loro il vice-doge, più sotto l'uffizio della moneta, e il magistrato di Satì Giorgio, con diversi dottori di leggi chiamati secondo 1 antico titolo Savii, il cancelliere della
(I) Lege» aoliquae Januen. A. 1413. MS. ex Archiv. Reip.
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