La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 89
riti col Podestà e sua corte; nessuno accetterà nello Stato ambasceria o altro servizio di princi-
se forestiere. Nelle pubbliche cerimonie U doge ovrà preceder solo. Lo seguiterà il Prior degli Anziani a paro col Podestà; dipoi gli altri collegi e ufizii maggiori. Se non che nel cèlebrare qualche insigne vittoria, l'ammiraglio o il capo d'esercito vittorioso avrà la sinistra del doge.
Si rinnoveranno gli esercizi de'balestrieri sotto due capi di guerra. Tutti i cittadini popolari saranno descritti secondo le strade di loro abitazione; avranno i loro capistradao vicari, gonfalonieri e contestabili, bandiere e armi distinte: e con questi ordini difenderanno da'nemici esteriori ed interni lo Stato.
Finalmente qualunque volta al doge e agli Anziani sembrerà conveniente, per la diversità dei tempi o delle circostanze, una qualche riforma, faranno al Cancelliere notare i nuovi capitoli e le ragioni. Questa nota si leggerà al Consiglio dei quaranta, e ove sia approvata, il doge, gli Anziani e gli ufìciali della Moneta nomineranno otto riformatori con balìa limitata ad essi capitoli ».
Furono ricevute qjueste leggi con maraviglioso consenso. La fama le sparse tosto al di fuori, e si credè per ciascuno ch'esse partorirebbono una stabile tranquillità. Tanto che papa Giovanni XXIII richiese di potersi ricoverare all'ombra di quelle, lungi dalle sedizioni della plebe romana, e dall'armi nemiche di Ladislao re di Napoli. Similmente l'imperator di Germania Sigismondo bramò di venire e raltenersi in Genova, a fine di dar ordine, senza molestia di fazioni,.
| |
Podestà Stato Prior Anziani Podestà Stato Anziani Cancelliere Consiglio Anziani Moneta Giovanni XXIII Ladislao Napoli Germania Sigismondo Genova
|
