La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
100 LIBRO SESTOpronti e meno ambiziosi. Alfonso V pertanto non fu sì tosto in trono, che diede a Vincentello il titolo di conte, una squadra sufficiente e grosso stuolo di fanti. Costui fu dapprima respinto; ma pose indi piede nell'isola, ricolse i fautori di ogni novità, venne alle mani col governatore Squarcia-fico succeduto al Fregoso, con Antonio Camere e Andrea Lomellini, capitani genovesi; e n'ebbe piena vittoria. Inoltratosi quindi nell' interna parte dell'isola, vi fondò quasi' in suo centro la città di Corte. In questo mezzo Alfonso avea messo insieme un'armata conveniente a re, e preso porto in Sardegna, si apparecchiava a passare in Corsica. Il porto era quello di Alghero con l'isoletta della Maddalena a rincontro. Ma quivi due legazioni inaspettate il ritardarono C1), l'una di Martino V eletto poco innanzi pontefice nel concilio di Costanza, l'altra di Giovanna II regina di Napoli. Supplicato Martino dal doge Fregoso e dall'arcivescovo De Marini, ammoniva Alfonso a non molestare una pia repubblica, benemerita per lunghi e gloriosi servigi della Santa Sede; e Giovanna il pregava a smettere il pensiero di un'isola incolta, per acquistare il reame più. fertile di quanti sono nell'universo, eh'essa gli donerebbe per testamento, solo che si affrettasse alla sua liberazione. Questa regina, sorella del torbido re Ladislao (2), somigliò quasi in tutto Giovanna I.a nepote del savio re Roberto. Giovane licenziosa, fu vecchia infelice; maritata due volte
(1) Costanzo, XIV.
(2) Ladislao morì nel 1414 tormentato da atroci dolori.
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