La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
108 LIBRO SESTO:,
di titoli contro la Francia, fu pure costretto a romperle guerra per contentare i suoi popoli, e tenerli seco stessi in pace. Non desistettero i Genovesi dal fabbricare per quella monarchia legni da battaglia, nè dall'assolaarle compagnie di balestrieri. Ma Enrico non l'ebbe per male, e qualunque volta il richiesero di salvi condotti pe' loro inviati e i lor mercatanti, volentieri li diede, o giudicasse il loro commercio troppo utile alle sue dogane, o sia destinato che i re più gloriosi dell'Inghilterra portino più benevolenza a' Genovesi. Cominciò egli a regnare nel 3,e l'anno appresso a combattere. Nel i4i6fece una tregua con la Francia, e tante paci soscrisse con quanti potentatij'avevano direttamente o indirettamente soccorsa. 11 proemio di questi pubblici atti enunzia generali motivi e desiderio di agevolare l'unione de'Padri della Chiesa nel Concilio di Costanza; ma l'atto di pace co'Genovesi vi aggiunge un'ereditaria e speciale affezione per loro. Spirata la tregua, Enrico vinse quella maravigliosa giornata d' Àzin-court che accennammo di sopra; e la pace di Troyes più vero frutto delle discordie che delle sconfitte de'Francesi, lo costituì erede e reggente della loro corona. Fuggiva il Delfin diredato di là della Loira; e in tanta felicità e grandezza il vincitore non rigettò solamente le proposte seducenti di Alfonso, ma quelle accettò del secondo doge Fregoso, come Odoardodel primo (I).
Tutti i dissapori passati si porranno in obblìo.
(I; Rymer, tom. IV, pari. IV, 28. Anderson, 1. 436.
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