La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUARTO 109
Sarà perpetua amistà fra la corona d'Inghilterra e la Repubblica di Genova.
Non saranno però obbligate a prender guerra l'una per l'altra: e liberamente potranno i lor mercatanti trafficare ne'porti e paesi de' rispettivi nimici. L'Inghilterra non darà assistenza veruna nè in terra nè in mare agli Aragonesi e Catalani, a'fuorusciti genovesi, nè a qualunque altro nimico della Repubblica; la quale per parte sua non soccorrerà mai di nave o galee, o in qualsivoglia altra guisa, Carlo chiamato il Delfino di Vienna, i Casigliani, gli Scozzesi, o altri nimici dichiarati del re Arrigo V. In caso di nuova rottura i mercatanti e naviganti dell' Alte Parti contraenti avranno tempo, otto mesi ad allontanarsi colle lor navi, robe e danari. Potranno ambe nazioni, pagati i soliti dazii, introdurre ne'vicende-voli stati, ed estrarre ogni qualità di merci, salvo le proibite con anteriori decreti.
rarticolari depredazioni, o atti qualunque di violenza commessi da'privati, non si dovranno considerare come pubbliche cagioni di guerra; ma si castigheranno secondo le leggi i delinquenti.
Guglielmo Walderne e comp.,mercanti eli Londra, riceveranno seimila lire sterline in compenso delle lane loro predate. In ogni lega offensiva con altre nazioni, Inghilterra e Genova saranno sempre eccettuate.
Questa pace fa grandissimo onore a'principi che la sottoscrissero per l'equità delle sue condizioni tra stati così disuguali. Fa epoca ancora negli annali della diplomazia, perch' è la prima, l'unica forse,ove gl'Inglesi acconsentirono, nuo-
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