La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
116 LIBRO SESTO:,
comitiva di dugento persone, quale convenuta sarebbe a'trionfatori. Al loro arrivare nella capitale della Lombardia, Filippo mandò loro dicendo, di rappresentarsi al cardinale degli Asolani legato del papa; il quale li ricevè con gran pompa neirantichissima chiesa di sant'Ambrogio. La sera medesima il duca life'introdurre nell'ampio castello di san Zobbia ove nel centro di due larghe fosse egli menava i suoi giorni cupo, infermiccio, e inaccessibile alla maggior parte de'suoi.
La sala d'udienza si apri a'soli deputati. Il principe trascuratamente vestito ricevè il lor giuramento; ricevè forse ancora l'incauta rinunzia, e trattenutosi qualche tempo con loro, il che facea di rado con chi che sia, gli accomiatò concedendo in lieto sembiante tutte quelle grazie e prerogative che il governatore aveva promesse. Immensa è la distanza fra liberi patti e spontanei favori (1422). Contuttociò i deputati non capendo in sè dalla gioia, si affrettarono di riportare a'lor cittadini le fauste novelle; ma li trovarono grandemente sdegnati, perchè il Carmagnola aveva posto in carico loro i trentamila fiorini promessi a Fregoso. Il duca, a cui fu ricorso, mutò governatore, ma non risoluzione. Succedette Urbano di sant' Alosio; e a lui sottentrò, dopo due mesi, una reggenza di quattro consiglieri ducali, che finì r anno.
Essendosi manifestata nuova epidemia, tale però che non morì persona, ognun de'reggenti aveva voluto casa separata sulle colline della Pol-ce'vera, e due volte la settimana si adunavano tutti insieme cogli anziani e altri ufiziali della
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