La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
Ilo LIBRO SESTOspetto le dita, ma la moltitudine applaude va perdutamente, alcuni per adulazione, altri per ereditario amore alle marittime imprese.
Diverse cagioni incitavano il duca di Milano contro il re d'Aragona. E in prima pari ambizione e maggiore potenza, per cui Alfonso nulla men disposto col desiderio, era più idoneo colle forze a insignorirsi di tutta l'Ita! iia; secondariamente le pretensioni di lui sulla Corsica, dove non dissimulava di voler ritornare un'altra volta in persona; appresso l'amistà del pontefice protettore del duca d'Angiò, perchè il re dava ricovero a Benedetto XIII antipapa; finalmente la speranza di sposare una figliuola di quel principe francese, arra di maggiori grandezze.
(i4a4) L armata genovese non poteva giungere a tempo più opportuno. Perchè la regina Giovanna appena liberata dalla squadra e dal valore di Alfonso, si era inimicata con lui, non tanto per gelosia di stato, quanto per cagione del suo gran-siniscalco, cui ella fieramente invaghita nulla negava. In guisa che rivocata la prima adozione, aveva nuovamente adottato, tanto sono con-tradittorii i consigli d'amore, quel medesimo duca d'Angiò, dianzi sì odioso. Oltre a ciò Giovanni re di Castiglia, quantunque del medesimo sangue, essendo entrato armata mano in Aragona, Alfonso era accorso alla difesa con ventiquattro navi, lasciando don Pietro suo fratello luogotenente generale di Napoli.
In questo stato eran le cose all'arrivo de' Genovesi. E in sulle prime espugnarono Procida, Ca-stellamare, Vico, Sorrento e Massa con altri luo-
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