La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
120 LIBRO SESTO:,
solile farsi agli antichi ammiragli, per vendetta vera o simulata, o per segreta commessione del duca Filippo, portò occultamente a Milano il glorioso stendardo di san Giorgio, testimone di tante vittorie. L'indegnazione de Genovesi allorché il riseppero, ognuno dal proprio cuore l'estimi!
(1425) Dubitando ora Filippo, non il Carmagnola già incollerito soffiasse nel fuoco, lo richiamò a Milano, e pose in sua vece il cardinale Asolane stato governatore di Roma, dipoi legato del papa in Milano, uomo di grandissima fama nelle leggi canoniche e civili. Ma vi bisognava persona egualmente esperta nell'armi; onde Filippo nominò con titolo di commessario prima Urbano di sant'Alosio già governatore, quindi Opizio di Olzati, non meno severo co'cittadini che feroce contro i nimici. Pareano queste qualità opportune alle condizioni presenti. Perchè Tommaso Fregoso nulla gustando ciò che possedeva, per la memoria di ciò che avea perduto, cominciava a macchinar novità. Gli avvenimenti del regno di Napoli, e la ritirata dell'infante don Pietro lo avevano mosso a pregare questo valorosissimo principe, che colle sue navi inutili per le guerre di Spagna, e insufficienti per quelle di Puglia, volesse far l'impresa di Genova, promettendogli che se col favor suo egli racquistasse la perduta signoria, avrebbe poscia ajutato lui stesso a ricuperare il suo stato con più forze ancora, che il duca Filippo non avea adunate per toglierlo. Non solamente don Pietro, ma il re Alfonso ancora accettò lietamente l'offerta-, parendogli non utile solo ma onor grande, in vendetta della perdila di Napoli
| |
Filippo Milano Giorgio Genovesi Dubitando Filippo Carmagnola Milano Asolane Roma Milano Filippo Urbano Alosio Opizio Olzati Tommaso Fregoso Napoli Pietro Spagna Puglia Genova Filippo Pietro Alfonso Napoli
|