La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 121
far perdere Genova a'suoi nimici (I). (1426) Allora l'Infante, messa insieme un'armata eli ventiquattro galee, navigò a Livorno, dove Tommaso Fregoso l'aspettava con due sole. Quivi si collegarono co'Fiorentini pieni di sospetti verso il duca, e d'odio contro i Genovesi per cagion di Livorno, essendo una delle umane ingiustizie odiar cui si nocque. Tommaso Fregoso col fratello Batista guidarono di notte sul porto di Genova le galee nemiche. Ma invano speravano ne'loro fautori, nella sorpresa e nelle tenebre. Mai la città quando era rètta da'suoi magistrati, e vittoriosa e felice, non mostrò tanta unione e costanza, quanta al presente che del governo forestiere era già sazia, pregiudicata nel traffico e negli onori. Tutto avrebbono perdonato a'Fregosi, fino l'armarsi contro la patria per racquistarla; ma perdonar loro non sanno di essersi collegati co'Fio-rentini e co'Catalani, i primi che, compro con modi artifiziosi il porto di Livorno, se n'erano valsi tantosto per offenderli; e i secondi, che or son pochi mesi, assediavano Genova, perchè contraria a Filippo, ed ora novellamente l'assediano, perchè amica. Morte a'Fregosi ! gridasi negli otto quartieri; e dal porto, dal molo, da tutte le mura piovono senza interruzione sassi, verrettoni e palle di bombarda. Gli assediatori si allontanano; ma nella Riviera orientale prendono Portofino, Sestri e Moneglia. Sestri giace sopra un istmo sicuro in mezzo a -quella riviera. Ha di contro una amena isoletta e dalle spalle un esteso e fertile
(1; Costanzo, V, 338.
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