La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
122 LIBRO SESTO:,
plano sino al piè de'monti che lo dividono dal Parmigiano. Quivi Tommaso riconcentra sue forze, e il duca di Milano voglioso di assalirvelo, arma diciotto galee e dieci grosse navi; raccozza nel contado di Parma cinquemila fanti, con trecento cavalli, e li fa scendere nel piano di SestrL Yiensi tosto a fronte, ognuno si mette a combattere valorosamente, nè si discerne vantaggio, quando surge una voce che Gian Luigi Fieschi, uno de*fuorusciti, scende giù di Pontremoli in soccorso de'collegati. L'esercito ducale colpito da panico terrore si dà alla fuga, lasciando sul campo settecento morti, e mille dugento prigioni; caso memorabile in tutta l'Italia, perchè le battaglie terrestri di que'tempi costavano poco sangue, essendo quasi sempre guidate da'merce-nari, i quali con la perdita decoro soldati perdevano ogni avere. Parve che l'esito della giornata avesse riscaldata la parte de'Fregosi in Genova: ma l'interno commovimento fu più esagerato che vero; anzi i fuorusciti n'ebbero un danno maggiore perdendo l'infante don Pietro richiamato dal padre in Sicilia.
Per supplire a questo difetto i Fiorentini ricorsero a1 Veneziani, i quali benché confinanti del duca Filippo a levante, rispondevano freddi e irresoluti. Un giorno l'orator fiorentino chiese udienza in senato, dove le domande sue rinnovate, e l'ambizion di Filippo dipinta, conchiuse con questa gravissima sentenza.
« Senatori, i Genovesi non ajutati da noi prontamente fecero Filippo signore; non ajutati da voi lo faremo noi stessi re. E voi, quando vinti
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