La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 123
tutti noi altri, non vi sarà alcuno che solamente voglia, ma possa soccorrervi, imperadore il farete ».
Persuasero quéste parole il senato, e la grandezza degli apparecchi compensò la tardità delle deliberazioni. Convennesi di armare due squadre navali, l'una sul Po contro i Lombardi, l'altra sul Mediterraneo contro i Genovesi; assoldar due eserciti di sedicimila cavalli e ottomila fanti; tutti gli acquisti che si facessero in Romagna darli ai Fiorentini, i rimanenti a'Veneziani, e ricuperando Genova rimettervi i Fregosi. A questi accordi aderirono Amedeo Vili primo duca di Savoia, i marchesi di Ferrara, di Monferrato, di Mantova e gli Svizzeri, de'quali troviamo per la prima volta menzione nelle guerre d'Italia. Intimorito Filippo da tali macchinazioni fece chiamare a Milano, e ritenne venti de'principali Genovesi j ad altri più affezionati o venali donò diverse castella della Repubblica, e per aver pace da Alfonso, gli promise Calvi e Ronifacio, origine di tante guerre. Nè potendo consegnar di presente quelle città, gli diè in ipoteca le fortezze di Por-tovenere e di Lerice sulle opposte estremità della Spezia. Dolevansi i Genovesi di una pace peggiore di qualunque guerra; e il duca li derideva rispondendo che si consolassero, perchè avrebbero indi innanzi sicuro il navigare.
(1427). Scoppiava il cuore a'magistrati di tante indegnità, massimamente in veggendo parecchi cittadini ingozzare a prova co'forestieri le pubbliche spoglie. Ogni tratto qualche ragguardevole famiglia, più timida che nimica del male,
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