La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
124 LIBRO SESTO:,
s'allontanava dalla patria infelice; e un giorno di gran solennità, mentre il Capitolo rivestito degli abiti pontificali stava aspettando l'arcivescovo De Marini, s'intese che non potendo più tollerare una città sì corrotta insieme e sì oppressa, sottratto si era e mescolato co'fuorusciti.
Costoro avevano posto il campo in Bisagno. Alquanti de'più temerari s'inoltrarono una sera infino al piè delle mura; un'altra volta entrarono, non chiuse anco le porte, dentro città; e tutta notte gridarono : Viva la libertà, Viva i Fre-gosil Ma i disagi per cagion loro sofferti rendevano questo nome sì odioso, che ogni cimento, ogni conforto era vano. L'esercito loro diede più assalti alle mura, e sempre fu respinto con danno. Rimase in una zuffa prigione ninieri Fresco-baldi commessario dei Fiorentini, il quale interrogato da'ministri del duca, se qualche abitante avesse tenute pratiche co'Fregosi; o non sapes-sene alcuno, o non volesse tradirli, impavidamente spirò senza proferire una parola negli spasimi della tortura.
Avvenimenti di maggiore importanza non se-
fuivan sul mare; solo cominciò a farsi nome iagio Assereto, uno de'cancellieri della Repubblica, come quegli che amava moltissimo dalle cure pacifiche del palagio passar al governo di una galea; e l'aro fu che non riportasse qualche preda.
(1428). Mentre queste cose seguivano in Liguria, il Carmagnola si ribellò al duca, e latto capitan generale da'Veneziani, gli tolse la fortissima città di Bergamo col suo contado. In Roma-
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