La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 127
quale non vedea l'ora di rompere con vantaggio una pace conchiusa con tanto suo danno. L occasione gli fu porta da'Fiorentini. Questo popolo imbaldanzito per gli acquisti di Pisa, Cortona, Livorno, agognava perdutamente a quello di Lucca, la qual dominata in quel tempo da Paolo Guinigi suo cittadino, bulicava d'ingegni disposti a una mutazione. Ciò conosciuto Paolo mandò ai Fiorentini, pregandoli a non voler molestare un vicino^ e una città costantemente amica. Ma poiché ostinati li vide nel loro proposito, ricorse per ajuto al duca di Milauo. Mentre Filippo sta ancora pensoso, e mentre il Guinigi non ottenuta pronta risposta, tratta la vendita della sua Signoria, i Lucchesi segretamente istigati dall' amba-sciadore sanese, mettono le mani addosso a quell'usurpatore, pronto a venderli quasi giumenti all'incanto. Lucca ricupera la sua libertà; e per difendersi da' Fiorentini, i quali con duplicato furore la minacciavano,caldamente si raccomanda non solamente al duca Filippo, ma ancora ai Genovesi, profferendo loro di presente la terra di Pietrasanta e il Castel di Mutrone, promettendo inoltre Lavenza e Carrara, ove le cose succedano prosperamente (I). Filippo non volle ancor dichiararsi, ma simulando amorevolezza, ripose in arbitrio de'Genovesi il deliberare ciò che facesse per loro. I Consigli della Repubblica accettarono l'offerta con buon animo. Mandarono a Lucca quindici mila fiorini d' oro, misero ad ordine un' armata navale e congregarono alla Spezia un
(lì V«di la nota e.
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