La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 128 LIBRO SESTOesercito, di cui Niccolò Piccinino, licenziato o sospeso apparentemente dal duca, fu capo. Accam-possi il Piccinino sulla ripa dritta del Serchio, i Fiorentini sulla sinistra, l'uno con tremila cavalli e semila fanti, gli altri con cinquemila cavalli e fanti tremila. I Genovesi furono i primi a guadare il fiume, e benché l'avanguardia cominciasse a disordinarsi, sottentrarono il centro e la retroguardia sì francamente, che i Fiorentini dettero addietro e perduti mille cinquecento cavalli, e gli uni separati dagli altri, chi a Pisa e chi a Ripafratta scamparono. Volevano i Genovesi voltarsi dopo la battaglia sopra Pisa dicendo che in tanto sbigottimento, e coli' ajuto de' suoi fuorusciti agevolmente si vincerebbe. Ma Piccinino, qualunque la cagione ne fosse, non acconsentì, desideroso di occupare le castella da'Lucchesi cedute con le fortezze di Pisa e la Garfagnana.
I Fiorentini scaduti dalle prime speranze, ricorsero come solevano a'Veneziani, i quali promisero solennemente di ajutarli. Filippo che fino allora andava coperto per tenerli a bada, veg-gendoli oggimai risoluti, si dichiarò scopertamente nimico, concluse una lega de' Sanesi e del signor di Piombino co' Genovesi, e fino a Venezia inviò due araldi per denunziare con più fasto la guerra. (i43i) Non si videro mai armamenti più pronti, nè mai capitani, secondo la condizion di que' tempi, migliori; Carmagnola da un lato, Sforza e Piccinino dall'altro. Nel distretto di Cremona, solita lizza degli eserciti in Lombardia, si aperse il teatro della nuova guerra. Aspettavansi assedii e battaglie degne di tanti uo-
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