La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 129
mini e tante forze riunite. Ma seguì pur allora ciò che suole accadere quando grandi capitani vengono a fronte, che reciprocamente stimandosi, reciprocamente si temono, studiano deludersi l'un l'altro, e nel voler sempre un posto sicuro nel ricercare un'occasion vantaggiosa, fanno operazioni di poca conclusione e di lunga durata, le quali costano a' governi gran danaro, è ai popoli ancora più pianto.
Le cose andarono diversamente nel fiume 0). Avevano i Veneziani armato in Po quanti più na-vili potevano onde spalleggiare le genti loro di terra, e rinfescarle senza fatica di vettovaglie. Le galee grosse erano trenta, le sottili altretante, e i legni minori aggiugnevano a cento. Guidava li Niccolò Trivisano. Dall'altra parte Filippo armò cinquantacinque galee sottili, e loro prepose Giovanni de'Grimaldi genovese. Queste due armate costeggiano i loro eserciti. Pervenute a tre miglia sotto Cremona, la Veneziana da levante, la au-chesca da ponente; la prima presenta battaglia, nè l'altra può ricusarla. Combattesi con sommo valore dall' alba fino alla notte. Giovanni ha perduto cinque galeoni, ma non un palmo del fiume, non la risoluzione di combattere ancora. Manda pe'generali di terra, e ottiene da loro un supplimento di gente. L'imbarco si fa in gran silenzio nel più folto delle tenebre. Il Carmagnola, aggirato da falsi rapporti, non frastorna 1 imbarco, e non assalta l'esercito indebolito. A questi compensi il Grimaldi aggiunge un'altra inven-
(I) Ammirat. XX. Morosia. XX. Corio, 328. Stella, 1305.
Serra j T. HI. 9
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