La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 130 LIBRO SESTOzione. Fa riempiere molti vasi di liquido bitume, e rinnovata ali alba seguente la pugna, li fa rovesciar dalle gabbie degli alberi sopra gli assalitori, affinchè tutti untuosi e fracidi il viso, la persona, le piante e le tavole ove stanno e si muovono, nè aggiustar possano i colpi, nè reggersi pure sui piedi. INon vince pertanto, ma conseguisce ciò che parea sempre inverisimile, e, dopo la perdita del giorno innanzi, impossibile che cinquanta navili resistano a cento. INei dì seguenti egli antivede che il fiume cresciuto per le pioggie passate, essendo i caldi grandissimi, calerà ben presto. E come farà allora la veneta squadra composta di galee grosse che pescano assai? il calo del dì precedente era stato insensibile; la mattina appresso fu maggiore, ma senza effetto notabile; in sul meriggio si fece quftl Giovanni il voleva. Onde andò intorno alle sue ciurme mostrando le due ripe cresciute, le navi ni-miche in disordine, e la vittoria sicura, per poco che rinnovino impavidi il combattimento. Le ciurme genovesi rispondono con altissime voci: Viva san Giorgio, viva Maria! Infierisce la pugna, quando i Veneziani avvedendosi i grossi navili mal governare, cominciano, come in simili accidenti, a invilupparsi e a romper gli ordini. Allora Grimaldi fa circondare la galea guidata dal Trivisani, la quale quanto maggiore delle altre e più di munizioni ripiena, tanto più fitta nel sabbione del fiume, circondare si lascia senza potersi ajutare; e ivi a non molto s'arrende, perchè l'ammiraglio, veduta l'impossibilità della difesa, sopra un battello si è prima salvatp. Fuggono i
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