La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 131
legni minori verso Ferrara, ma presto raggiunti da'più leggieri, tutti fuor di cinque son presi.
Questa insigne vittoria non partorì altro effetto notabile, se non che i Veneziani giudicando il Carmagnola d'animo più sleale che credulo, mostrarono di volersi con lui consigliare. Giunto in città, presentatosi al palagio ducale, fu ritenuto prigione, e poche ore di poi strozzato con una sbarra in bocca. Più dolce memoria ne rimase a Genova in una strada, ch'ei fece probabilmente aprire mentre era 'governatore, e che infino ad ora si chiama via Carmagnola. Voltisi quindi a più degne imprese, mandarono fuor dell'Adriatico sedici legni sotto Pier Loredano, riputassimo nelle cose marittime con istruzione di unirsi in porto Pisano alle galee fiorentine incoraggiate dalla presenza di Giacopo Adorno e di Antonio Fieschi, esuli genovesi. Pietro eseguì prontamente questi ordini; giunto in Livorno, e aa'fuorusciti persuaso che appressandosi con loro alla città, vi seguirebbe tumulto, massimamente se desse un qualche segno di benevolenza, venne in sul porto. Sventolava all'albero maestro della sua nave un grande stendardo con molte rose in campo bianco, e nel bel mezzo questa seducente iscrizione a caratteri d'oro : Li' bertas Januae ! Ma non vide muoversi alcuno; anzi riseppe essere in punto una squadra per assalirlo. L'esempio recentissimo del Trevisani il persuase a non l'aspettare, per ciò si ridusse nel golfo della Spezia ch'era allora indifeso. Apparecchiavano i Genovesi venticinque galee, e il governatore aveva già eletto per capitano Fran-
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