La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 132 LIBRO SESTOcesco Spinola, il cui nome sarebbe chiarissimo nella Storia, se non l'offuscasse una macchia, la macchia indelebile di esser venuto sotto insegne nemiche ad assediar la sua patria. Senza aspettare che l'armata sia a numero, Francesco s indirizza al golfo con 17 galee secondo lo storico veneziano, 0 soltanto con nove secondo il genovese , fidandosi principalmente di una grossa nave con forte artiglieria. Non si attenta già Lo-redano a uscirgli incontro, finché staccate due
Falee alla scoperta, abbian appieno conosciuto inferiorità de nemici. Or sono alle mani. 11 vento gagliardo cos\ favorisce il grave e poderoso vascello de'Genovesi, che prestamente da ogni lato rivolgendosi, percuote di poppa, in fianco e d'alto i Veneziani; ma il vento già cessa, il grosso legno rimane quasi immobile, e le galee nimiche mosse a forza di remi, fuggendo se ne allontanano. Spinola potrebbe rattenere colà intorno il suo piccolo stuolo, ma gli sembra viltà non inseguire le fuggitive; oltreché teme veggendole remigare a ponente, che giungano, lui assente, sul porto di Genova, e dalla sua lontananza traggano argomento di trionfo, gli abitanti di costernazione. Per questi motivi si spicca dall'immobile sua nave, in segue e raggiunge i Veneziani a Portofino, che vedendolo a tergo, han ritardato a posta fatta il corso. L'impeto primo riesce più incerto, che in tanta disparità di forze non si doveva aspettare. Combattesi tre ore continue senza che discerner si possa ove piegherà la fortuna. Or chi '1 crederebbe? Fra due nazioni sopra tutte l'altre esperte nelle cose marittime, un rio-
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