La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 134 LIBRO SESTOaveva istituito erede del regno, per quanto da lei dipendeva, Renato duca di Bari fratello d'An-giò. Intese queste disposizioni, il papa ammonì per legato i Napolitani, eh'essendo il reame un feudo della Chiesa, s'addiceva a lui solo il farne dono; che verrebbe intanto un esercito e un cardinale a pigliarne possesso. D'altra parte il re Alfonso, dopo le cose di Spagna ordinate e i Mori dell'Affrica vinti, si era condotto in Sicilia, d'onde allegando la prima adozione, atto di sua natura irrevocabile, era venuto con sette galee all'isola d'Ischia, e già l'aveva occupata. De'baroni del regno il maggior numero aderiva a Renato, i più potenti ad Alfonso; e le città principali si mantenevano fedeli al supremo consiglio de'Sedici, diputati dall'estinta regina al governo nell'assenza del duca suo erede. Quanto più debole era il consiglio del regno (i435), tanto maggiore l'indipendenza delle città, e la loro prontezza a patire qualunque disagio, innanzi che perderla.
Gli abitanti di Gaeta si disponevano a darne un memorabile esempio. Giace Gaeta alla punta settentrionale dell'antico seno Formiano, ov'era una villa di Cicerone, seno confinante a quello di Napoli. 11 luogo ch'ella occupa sembra una specie di molo fatto dalla natura con la prolungazione delle montagne d'Itri. Un molo più corto vi aggiunsero gli uomini a guisa d'angolo acuto. Sorgon nel mezzo del capo due gioghi, l'uno più alto ov'è una torre rotonda nominata d'Orlando o della Guardia, l'altro minore detto Grancia o della Trinità, perch'è tripartito. La città propria-
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