La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
146 , LIBRO SESTOzione, egli ne dà una copia scritta a tutti i capitani. Costoro ritornano alle proprie navi, e radunate le ciurme ripetono le parole dell'ammiraglio. Un grido da destra a manca s'innalza: Addosso, addosso 1
Dicono alcuni che Biagio fe' in alto vogare i legni più agili, affinchè nel calor della zuffa si rivoltassero contro l'ala sinistra dell'armata nemica. Altri aggiungono che tosto ei si strinse alla nave Magnana benché armata di grosse bombarde e così alta di bordo, che la testa del suo buon-presso pareggiava la gabbia del trinchetto della galea genovese. Giusta un'altra relazione non le fu sì tosto vicino che girò maestrevolmente in modo di schifarne i colpi, e scorso in un attimo il fianco, fermossi dietro alla poppa ove il re, come in luogo più sicuro e più elevato di tutti, sedeva. Quivi cominciò a scaricare tante bombarde e tante balestre, che veduta la maggior parte delle guardie estinte, Alfonso fu costretto discendere sotto coverta. Aveva questa nave medesima le gabbie sopracariche di balestrieri. Però nel volersi sottrarre alla positura difficile in che si trovava, mal contrapesata, diede alla banda; il peso della 'Zavorra accrebbe il pendìo, nè sforzo veruno potè più drizzarla. Assereto mise un fischio, e subito i suoi marinari arrampicandosi pel fianco inclinato, saltano in coverta. Nè perciò la real nave s'arrende. Comincia dal castello di prua, dalle gabbie, dalle coverte un combattimento atroce. Già il mare è pieno di cadaveri, i fianchi in più parti forati, ì marosi per tutto; quando il re accertato che se indugia ancora sarà
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Biagio Magnana Alfonso Zavorra Assereto
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