La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 148 LIBRO SESTO
» vano oltre a dette navi undici galee e sei barbotte. Il vento spirava dal Garigliano, sicch'era 39 in loro potere quel giorno d'assalirci. Noi aven-99 do a mente gli ordini vostri di non prender 99 battaglia s'era possibile, ma di dar soccorso a 99 Gaeta, ci sforzammo di tirare al vento e navi-99 gammo verso l'isola di Ponza sempre seguitati 99 dagli Aragonesi, che in poco d'ora ci ebber n raggiunti. La nave del re c' investì per la prima 99 ne Ilo scarmo di prua, e si concatenò strettaci mente (0 con noi. Avevamo dall'altro lato un'al-99 tra nave, da poppa un'altra, e un'altra a prua. 99 Non pensate già che i nostri marinari e padro-9t ni fuggissero, che anzi si spinsero addosso, e 99 così rimanemmo essi e noi tutti legati insieme. 99 Le galee aragonesi davano gente fresca alle navi 99 loro; e le navi ci traevano bombarde e balestre 99 ove più loro piaceva, perchè la calma era gran-99 dissima. Non pertanto, dopo avere combattuto 99 dalle ore dodici sino alle ventidue senza inter-99 vallo nè riposo, in grazia della giustizia della « causa nostra l'Altissimo ne diè vittoria. Prima-99 mente pigliammo la nave del re, e le altre no-99 stre ne presero undici; una galea loro fu abbruciata, e un'altra sommersa e abbandonata, 99 due si sono levate dalla battaglia e fuggitesi per 99 portarne le nuove. Son rimasi prigioni il re 55 d'Aragona, il re di Navarra, il gran maefetro di >9 san Jacopo, il duca di Sessa, il principe di Ta-
(I) L'originale dice amorosamente. A intelligenza di ciò che segue , giova sapere che un giorno intiero si divideva all' ita* liana in 24 ore; cominciando a un'ora di notte, un'ora e mezzo dopo il tramonto.
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