La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO QUINTO !f>149
      y> ranto, il 'viceré di Sicilia, e molti altri baroni, r> cavalieri e gentiluomini oltre a Meneguccio » dell'Aquila capitano di cinquecento lance. Gli 99 altri prigioni sono a migliaja, come intenderete t> distintamente quando avrò tempo. Certifico le y> magnificenze e paternità vostre, ch'io non so r> d'onde incominciare per degnamente riferire n le lodi e le prodezze di tutti i miei compagni e » marinari, insieme con l'ubbidienza e riverenza r> grande che mi hanno sempre usata, e massi-» mamente il dì della battaglia; che se avessero y> combattuto alla presenza delle signorie vostre r> non avrebbero potuto far più. E meritano in-y> vero di essere lodati e rimunerati singolarmen-» te. Cristo (!) ne dia grazia che possiamo andare r> di bene in meglio Così l'ammiraglio scriveva con quel suo fare lepido e piano.
      L'infante don Pietro fu costretto da'venti con le galee fuggitive a passare vicin di Gaeta: gli assediati se ne avvidero, e certi ornai della vittoria ripigliarono l'estreme forze per una grossa sortita contro il campo nimico; il quale per effetto contrario invilito si diè prestamente alla fuga, abbandonando ogni cosa. E così fu liberata dopo infiniti patimenti una città destinala sempre a celebri assedii 1
      Biagio con l'armata vittoriosa e con le prede arrivò poco dopo. Grande spettacolo il vedere in un sol punto occupato già da nimici, venticinque navi di smisurata grandezza che non avevano
      (I) Cristo ne preste grazia, che possemmo ancìà de ben in mègioj così l'originale in dialetto genovese.


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Terzo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 330

   

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