La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 154 LIBRO SESTOstata della Francia, Milano in procinto di darsele. Che se al vigore ricuperato da quella aggiuntosi fosse lo sfinimento della monarchia d'Aragona, capitale nimica del nome francese, Renato trovandosi signore incontrastabile di Napoli, darebbe più ascolto all'interesse che alla riconoscenza; ogni potentato di mezzo fra lui e la Francia diventerebbe suo naturale nimico, e quasi un affare di famiglia saria il liberarsene. Chi potrebbe allora soccorrere il duca? Chi preservare i suoi stati da una doppia guerra? Tutto interverrebbe al contrario, se gli Aragonesi riconoscessero da lui Io stato di Napoli, perchè non solamente dovrebbero essergli grati del dono, ma compiacersi di ajutare, e non che altro ubbidire quell'uno, che poteva aprire la via del comun nemico.
Filippo rispose con poche parole, ma pur affettuose. E ripensandovi la notte stessa, stabilì di rimettere Alfonso per opera de'Genovesi, in quel regno ond'essi l'avean tratto prigione. Al quale effetto mandò loro un terzo commissario con la copia dell' accordo conchiuso tra lui e il re. I Genovesi sentendo come il volubile principe, senza aver loro rispetto, senza pur ricercare nè rinunzia alla Corsica, nè restituzione di Lerice e di Portovenere, accordato si era col loro avversario, si sdegnarono fieramente. Crebbe l'irritazione quando il commissario propose un nuovo armamento, e ordinò che il re di Navarra non si trattasse come prigioniero di guerra, ma si accompagnasse come Signore sotto un baldacchino; sopra tutto quando spediti dalla città di Gaeta quattro nobilissimi oratori per rendere grazie della sua li-
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