La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 160 LIBRO SESTOe 11011 avendo potuto, la cessione di Lerice e di Portovenere; 1 esclusione di tutti i Genovesi da tutti i governi di terra, la parzialità de'giudizi qualunque volta Genovesi e Lombardi piativano insieme, e finalmente le commissioni crudeli, esecrande, date al nuovo governatore, confessate da uno di quegli stessi satelliti, in cui riponea tanta fede, e confermate dal testimonio di molti altri. Ma per far fine, concbiudeva lo scritto, noi riepilogheremo qui le nostre intenzioni. 11 tuo sì duro, sì pesante governo, illustrissimo principe, non fa per noi. Tutti i Genovesi non hanno che una volontà sola; vivere in vera libertà. Se non vorrai molestarla, potrai ancora valerti della nostra amicizia; e facile e opportuna la troverai; e se vorrai il contrario siamo determinati a tutto fare e patire per nostra difesa. Noi giudicheremo le tue intenzioni dal restituire o ritener che farai il grande stendardo, e le altre cose che tu ne hai tolte. Arbitro sei dunque, illustrissimo principe, della pace e della guerra con noi. Bramiamo l'una e non paventiamo dell'altra.
Datum Januae i436 die 18 decemb.
Il duca nulla rispose, ma incontanente mandò Niccolò Piccinino con tutte le sue genti d'armi e con tutti que'fanti che potè ragunare nel paese, alla volta di Genova, per far forza di ricuperarla, rima che il nuovo governo fosse consolidato, enchè Niccolò s insignorisse de' monti soprastanti alla Polcévera dove i Genovesi si erano fortificati, nondimeno trovò tanta difficoltà nel cam-peggiare più avanti per la costanza loro a difendersi, che scostatosi al tutto dalla città, entrò
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