La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO !f>165
pato, e rinunziò a qualunque pretensione sullo stato di Genova.
Da cotal pace nacque la rovina del doge, perchè disciolse una lega, onde traeva riputazione. Fecelo inoltre mancare dell'usata sua vigilanza, * e quasi in piena sicurezza, badare soltanto a cerimonie e pompe vane, nelle quali sebbene aggravato da debiti, spese un tesoro; tanto è vero che l'esperienza non basta a correggere l'inclinazione 1 Fremevano in questo mezzo gli Adorni di avere perduto il grado supremo. 1 nobili si querelavano che la dignità militare fossero nelle guerre di Napoli ristrette ai Fregosi e ad altri popolari, Sopratutto strepitava Giovan Antonio Fie-schi signore di molte castella nell'Appennino; il quale essendosi esercitato nelle fazioni maritti^ne, aveva inutilmente agognato alla dignità di ammiraglio. Costui adunque udendo mormorare la plebe contro le gravezze proposte dal doge, guidò i suoi montanari alla riviera orientale, ma li contenne in guisa che i terrazzani promisero di favorirli. Appresso dalle sue spie avvisato, come un pezzo di muro bagnato dal mare presso al tempio di san Nazaro sull' estremità orientale della città, era caduto,' si accostò di notte al piè di quello con alquanti battelli carichi di soldatesche.
Erano al doge venuti più avvisi di tal disegno; l'ora, il luogo, il numero degli assalitori gli erano stati indicati, e quantunque accecato da vana confidenza non volesse o prevenire le insidie o assicurarsi di non esserne offeso, pur consentì quasi a forza che alcune guardie vigilassero
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