La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
166 , LIBRO SESTOla notte nel luogo indicato. Or avendo costoro vegghiato molte ore mentre il vento era contrario al venire, vinte dal sonno e dal freddo atroce di quella notte, si misero in una camera vicina a giacere. Dormivano tutti quietamente, quando il vento mutatosi portò gli assalitori di botto al piè della muraglia sdrucita. Salgono in silenzio su quella, entrano non avvertiti da veruno in città, destano nelle note case gli amici, e corrono al nuovo di le strade, gridando tutti insieme: Viva il popoloì Udito il romore, i principali del-1 la città convengono nella chiesa delle Vigne, ottengono un breve sospendiraento d'armi fra le due parti, e consigliano il doge, che per non macchiarsi di sangue cittadino, per non riaprire la via a'forestieri, ceda il principato, e onorevoli condizioni richiegga per questa spontanea rinunzia.
Pendeva il doge irresoluto tra la speranza degli ajuti e il sospetto delle promesse: quando ecco il Fieschi cruccioso della tardanza lo assalì con la sua gente in palagio sì francamente, che fu l'ambizioso costretto a rinserrarsi nella torre vicina, d'onde mandò per Rafaele Adorno, e a lui si arrendè, amando piuttosto seguitare la fede di un emulo antico eoe quella di un notturno aggressore. 11 consiglio generale è congregato, il numero degli anziani è duplicato, due di loro eserciteranno per turno l'autorità ducale.
Così il nuovo statuto. Ma i difensori della libertà (tal era il titolo de'24) non hanno dieci dì governato, che nascevi dissensione; il popolo li prende a scherno, nessuno vuole ubbidirli. Con-
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