La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
170 , LIBRO SESTOl'avvenire novemila seicento 0). Che la piazza del palazzo pubblico fosse guardata da una compagnia di trecento lance pagate a ragione di cinque lire al mese per ciascuna. Che all'antico capitolo ove proibivasi al doge e al consiglio di non s'intromettere ne'litigi, si facesse una limitazione per quelli ne'quali il pubblico* tesoro avesse interesse, volendo anzi che il doge e il suo consiglio riunito coiruffizio della Moneta e con due Savi, dichiarassero prima se si dovessero promuovere, e dichiarata l'affermativa, ne tramandassero l'esame all'uffizio della Moneta, al collegio dei dottori, ovvero a illitterati insiem con dottori, come paresse pił espediente. Letta la relazione, spettasse-al doge e al suo consiglio dar la sentenza. Che gli uffģzii e le cure date al tempo del doge Tommaso Fregoso fossero rivocati, quando gli eletti non avessero ancora esercitato o non sembrassero idonei. E si facessero le prime elezioni in un modo straordinario dependentemente dal doge e dal consiglio. Infine che il bilancio generale della repubblica fosse di lire 53,i32 appena sei volte pił che il salario ducale. Non erano probabilmente compresi in questo bilancio gl' introiti delle colonie.
L'arti ond'e si sale al principato, sono notale a dito in tutte le storie; ma raro č che non ingannino i pił interessati a scoprirle. Giovan Antonio Fieschi rotta la benda che gli aveva velati infino allora i raggiri artifiziosi del collega, uscito del-
(I) Centomila lire e pił dell'odierna moneta, giuita la grida del 1792.
)d
| |
Moneta Savi Moneta Tommaso Fregoso Antonio Fieschi Centomila
|