La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 183
che una pronta dedizione o una difesa meno ostinata conserverebbe i loro tesori. Altri apprezza* vano sopra ogni bene la vita, e per non cimentarla a pericoli di un assedio, chi si rinchiuse ne'monasteri, chi non dubitò di mutilarsi, ben molti si finsero infermi; tanto die nel raccorre il novero degli abitanti abili all'armi, non si trovarono più di quattromila. Conoscevano i Greci l'uso dell'artiglierie, e non mancava di cannoni la piazza, ma le mura, sdrucite per vetustà, vacillavano ad ogni tiro, e cadevano dopo alcune scariche a terra.
Tutte le speranze di Costantino si appoggiavano a'Latini. E in vero la metropoli dell Oriente era l'antemurale dell'Europa; quella caduta, ove andrebbe di questa il commercio, la sicurezza, forse ancora l'indipendenza eia religione? Ma diverse contrarietà annullarono sì giuste speranze. In generale ogni età contiene un proprio fermento* una passione sua propria, eh'è tanto impossibile a soffocare bollente, quanto a ridestare estinta. L'età delle crociate era trascorsa, nè per lacrime di oppressi cristiani, nè per minacce d'infedeli vittoriosi potea rivocarsi. Ciò fece che i principi più idonei a soccorrere i Greci, attesero a tutt'al-tro. Federigo III imperadore germanico, d'indole tarda e copertamente ambiziosa, era in guerra co'Boemi chiedenti il loro re cui egli aveva in tutela, e col proprio fratello che dimandava la metà dell'Austria come patrimonio comune della famiglia. In Francia Carlo vii badava a ricuperare il suo regno; egli faceva l'assedio di Bordeaux l'anno medesimo che i Turchi quello di Costan-
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