La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
184 , LIBRO SESTOtinopoli. Le fazioni di Yorck e Lancaster cominciavano a disolar l'Inghilterra; e Arrigo VI vacillava nel proprio reame. Nessuno per generosità di pensieri, per valor di vassalli, per ricchezza di stati superava Alfonso V re di Napoli e di Aragona. Ma la gloriagli conservato^ dell' Oriente e difensore del nome cristiano non l'infiammò, nè gli doleva che i Genovesi .perdessero insieme con Costantinopoli e con le colonie da lei dipendenti, quelle forze navali che lo avevano vinto e fatto prigione. Simili motivi.o cupidità di ridurre tutto il commercio orientale in Egitto o in Sorla, province loro amicissime, tennero oziose ne'porti le squadre de'Yiniziani (•>, quantunque fossero pur allora saliti all'apice dell'opulenza e del potere. Que'Fiorentini i quali trafficavano in Levante, accecati da invidia o da momentanei vantaggi, fecero anche peggio, giovando de' loro avvisi il comun nimico Che più? Giovanni Unniade, acclamato dagli Ungheri palatino e reggente del regno dopo la morte di Ladislao a Yarna, uomo fortissimo nell'una e nell'altra fortuna, acconsenti a una pace di tre anni con Maometto; e ciò che sembra incredibile, i cavalieri di Rodi, ni-mici per istituto de'Turchi, e della cristianità difensori, consentirono a una tregua con lui l'anno medesimo ch'egli andò contro Costantinopoli.
Niccolò V sedeva allora pontefice. Egli era nato in Sarzana della famiglia de'Parentucelli (3); era
0) Pii II. EP Vili.
('!) Benedetto Dei, Cron. nella Decima, t. Il, 244. (3) Così Enea Silvio, il Fazio, il Platina, il Volterrano,
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