La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 186 LIBRO SESTO
« grandemente a cuore, persuasi che la loro coIonia e la città imperiale correvano una medesima fortuna. Laonde ricorsero per ajuti a Ge-» nova, e venne loro una grossa nave con molte «macchine da guerra e con cinquecento uomini « d'arme. Veggendo i Galatini che non potevano 5» ottenere altro, e che il Gran Turco d' ogn'intorno cingeva colle sue genti il loro terreno, si « accordarono ad essere neutrali,purch'egli,qua-«kinque fosse la fortuna di Costantinopoli, non «li molestasse giammai. Nella qual cosa, prose-«gue l'istesso scrittore, eglino s'ingannavano a » vicenda, perchè i Galatini non restarono di soccorrere la città assediata con gente ausiliaria, e « il Gran Turco diceva sovente a' suoi : Lascerò «dormire il serpente, finché non abbia soffocato «il drago «. La scambievole simulazione giunse a tanto che molti de'Galatini entravano ai notte nella città per farvi le scolte, e i medesimi andavano la notte seguente nel campo per lavorare alle trincee, o a simili opere che Maometto, pena la vita,lor comandava, (i453) Si affaccia a chiun-il pensiero,che avrebbero dovuto, ogni dissimulazione deposta, abbandonare un terreno che non otevano difendere, ridursi colle loro famiglie in ostantinopoli, e aumentato il debole numero de'difensori, liberarsi o soccombere insieme. Ma i Turchi avrebbero subito occupato il vacante sobborgo, e bersagliato dalla sovrastante collina il porto di Costantinopoli. Senza che altro è lodare i partiti estremi dopo il fatto, il che diletta moltissimo gli oziosi, altro è pigliarli mentre si può ancora sperare nel benefizio del tempo. Nes-
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