La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SETTIMO • 189
soccorso dal mar Nero e dalla Crimea era impedito dalle nuove fortezze di Lemocopia in Europa, e di Narete in Asia, ambedue più vicine a Costantinopoli che non quelle de'Genovesi, e in una parte dei Bosforo niente meno angusta, ove già Dario re di Persia fece un ponte. Il dì 4 di aprile tutte le forze di terra e di mare erano giunte alle lor poste, e al dimane cominciò l'assedio.
Il capitan generale aveva già innanzi sbarrato l'ingresso del porto con pesantissima catena di ferro. Divisava di chiudere pur la città dalla banda di terra; ma volle pria confermare l'opinione che avevano di lui concepita Greci e Mossulmani. Grande della persona, e sopra tutti distinto per gli ornamenti della sua dignità militare, era il primo a scaramucciare, l'ultimo a ritirarsi.Tanto che i Greci, solleciti di lui più ch'ei non parea di sè stesso, lo scongiuravano a moderare gr impeti del suo valore : « La morte di venti barbari non valer quella di un Latino, e dalla conservazione di lui solo dipendere la salvezza di tutti ».
Ottenuto il suo fine, Giovanni si volse più particolarmente alle cure del suo grado, fece allargare il fosso delle mura terrèstri, e veggendo che i Turchi avevano condotte a maggior profondità le mine> ne oppose altretante; in guisa che gli operai d'ambe le parti combattevano sotterra, non altrimenti che a cielo aperto facessero le soldatesche. Un caso mirabile successe a questi lavori.
La colonia genovese di Scio estimatrice più giusta dell'avvenire, e più affezionata al capitan generale, aveva apparecchiate per Costantinopoli
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