La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SETTIMO • 195
giorni a respingere gli assalitori. Un testiuion di veduta lo pareggia a'giganti dell'antichità, un altro scrive ch'era saldo al fuoco come diamante 0) ;e con più tenerezza i vecchi riconoscenti, ovunque egli accorra, lo salutano padre e conservatore della città.
Non è maraviglia che tanti applausi irritassero l'ammiraglio greco ed i suoi simili; ma non mancano indizi per sospettare d'invidia e malivolenza il podestà di Pera e il frate Leonardo da Scio segretario del legato apostolico, o Giustiniani non gli onorasse a bastanza, o lo sguardo e il portamento degli uomini superiori abbiano in se qualche cosa che offende la mediocrità (2).
In tal guisa trascorsero quarant'otto giorni di assedio. 11 di 29 di maggio era vicino. 11 gran signore tutto fremente dal sofferto rifiuto ha deliberato per quel giorno festa di Pentecoste un generale assalto. Aly, "uno de'suoi bassà, segreta spia de' cristiani, ne ha dato loro l'avviso, certificandoli che qualora non riesca, si leverà l'assedio. Ma come sostenerlo con un pugno di gente e con muraglie per metà sdrucite? Ad ogni modo non se ne dispera. Giovanni Giustiniani s'è posto alle porte di San Romano in mezzo alle due cinte
(I) Phranze&j III, 12. Calchondyl., Vili, 160. • (2) Frà Leonardo era oscuro di nascita, domenicano di regola , t fu poi arcivescovo di Metelino. Indirizzò una relazione dell'assedio a Niccolò V. Il podestà e commissario di Pera ne scrisse lettera piena d'ansietà e querele al suo fratello in Genova, che il Koccatagliata ha riferita con alquanti vani nelle sue Memorie. La sottoscrizione è Angelus Joes commissarius, lasciando però io dubbio il casato.
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