La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SETTIMO • 197
arabo cavallo, armato la destra con mazza di ferro; e la vittoria sta ancora incerta. Muovesi a un tratto una grossa colonna di Giannizzeri fiancheggiata da due squadroni di spahi gente a cavallo; e alla sua direzione, allo strepito e al fumo delle artiglierie circostanti ben si conosce che il destino di Costantinopoli sarà in breve deciso alla porta di San Romano. Giovanni ha ivi combattuto, come ne'giorni addietro, da eroe.
Or mentre sta osservando l'imponente colonna e inanimisce i suoi, una palla di bombarda o di archibuso lo colpisce in uno o due luoghi. Che un capitano d'alto valore rimanga ferito è caso deplorabile, ma naturale. L'inaspettato e quasi incredibile é quello che segue. 0 diasi in certi corpi un'estrema sensibilità di nervi, atta del pari a disprezzare il pericolo e a soccombere al dolore, o gli uomini tutti soggiacciano a infinite miserie che i più fortunati soltanto patiscono quando possono alquanto celarle, 1' opinione più divolgata si è che Giustiniani appena colpito voltò le spalle al nemico. Costantino non era lontano, corre incontro al fuggitivo, e eon voce insiem disperata e pietosa, gli dice: Fratello, e dove vai? ritorna a noi. Nelle tue mani sta il nostro imperio, puoi salvarlo tu solo ! Ma il dolente non cessa di allontanarsi,lo stuolo de'Genovesi lo segue;egli s'imbarca per Galata,e quindi per Scio, ove una presta morte pon fine alle sue pene.
Orche farà il misero imperadore?Sottentra al posto abbandonato., e ancor per poco sostiene il coraggio de'difensori. Alla fine la vittoriosa colonna atterra le porte, tutti si danno precipitosa-
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