La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 214 LIBRO SESTOlontanerebbe i nimici dalla Liguria. Ma il disinganno fu pronto. Perchè Alfonso, detestando i duchi d'Angiò assai pitiche i Fregosi, accrebbe di venti navi e di dieci galee l'armata navale di Villamarino, rinforzò l'esercito degli Adorni, e a quella commise di ancorarsi nel porto stesso di Genova, a questo di accamparsi ne'borghi.
Il duca di Calabria (così intitolavasi allora il principe Giovanni per rispetto del regno di Napoli tolto a suo paare) ridusse le navi genovesi nel porto, serrandone con catene e con travi la bocca; e il presidio francese, e i soldati che avevano già militato sotto il doge Pietro, pose a guardia della città. Adunque in vece degli sperati vantaggi or si pativano i mali cagionati poco innanzi a'nimici; e cominciavano insieme 1 assedio e la fame, perchè dalla banda del mare i corsali napoletani impedivano l'accesso delle vettovaglie; dalla parte di terra l'Italia settentrionale penu-riava quell'anno di grani. In tante angustie la morte di Alfonso fu la salute de'Genovesi (i di luglio). Ottimo principe in molte cose, era implacabile negli odii, dissoluto ne'costumi.
I fratelli Adorni morirono quasi ad un tempo; donde le navi aragonesi s'allontanarono, e l'esercito de'fuorusciti sbandossi. Appena sciolto l'assedio, Pier Fregoso e Giovan Filippo Fieschi, vedendosi trascurati dal duca, fecero tumulto, e nel volersi insignorir delle mura, rimasero estinti. Giovanni, assicuralo della Liguria per tante morti, volse l'animo al reame di Napoli. L'occasionò non poteva esser migliore, perchè Alfonso mancante di prole aveva lasciati gli slati di Spagna a
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