La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SETTIMO 217
nata; non esservi industria, non traffichi od arti ove non sia chi liberamente le incoraggisca; il perseguitare, l'impoverire coloro che han più del bisogno, esser l'istesso che rapir gli alimenti alle famiglie, le quali co'lavori li servono, o colle persone. 11 pagamento de'debiti esser così giusto come quello delle mercedi; la buona fede del pubblico necessaria come quella de'privati. Trovarsi la nazione obbligata, qualunque volta obbligano la sua fede coloro cui ella spontaneamente ubbidisce; e la giustizia tocca da un lato, rovinare da tutti. Se vuole ella di certo che men contribuisca chi meno possiede, voler egualmente che, dove osservanza di patti o ragion di stato necessitano i tributi, l'industria non meno che la proprietà li paghi. Guai se si costituissero a' dì nostri due classi distinte di poveri e ricchi, gli uni esenti dalle gravezze, gli altri soggetti 1 Chi saranno i poveri, chi i facoltosi; chi stabilirà certi limiti e giuste misure fra l'ingenua dichiarazione e la fraude, fra l'infingardaggine e l'impotenza? Finalmente non darsi governo senza inconvenienti; ma di tutti il peggiore esser quello che può distruggersi ad ogni ora.
(i46o). Sedavasi a poco a poco la plebe vinta da tali ragionamenti. Se non che era serbato a que'tempi infelici che l'autorità, solita interporsi in mezzo ai tumulti, servisse a perpetuarli. Teneva la sede arcivescovile di Genova Paolo Fregoso fratello di Pietro, partecipe della sua fortuna, e dopo sua morte capo de1 fuoruscili. Costui, unitosi con Prospero Adorno principe della contraria fazione, entrò di notte in Genova; e l'uno
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