La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 218 LIBRO SESTOl'autorità del suo grado, l'altro la benevolenza della sua casa presso alla plebe, adoperarono per renderle odiosi i consigli di pace. Convocato per tanto un parlamento, elessero otto anziani nell'ut-l'ultima classe dell'arti, esiliarono o intimorirono chiunque si opponeva ai loro disegni, e posero l'assedio al Castelletto. Da sassosa ed eminente collina sovrasta quel forte al centro della città in modo che non può trarsene palla senza colpire un tetto o una via popolosa. 11 vice-governatore cominciò un fuoco vivissimo. Intanto Carlo VII, ragguagliato di ciò ch'era seguito, mandò per la via del Delfinato semila fanti insieme con molti cavalli di grave armatura; e il re Renato, quantunque di riposo e di poesia amatore, si dispose a far le veci del figlio con apparecchiare a Mar-silia dieoi galee, e quelle fornite, vi sali sopra egli stesso. Queste forze si congiunsero a Savona. Ivi fu stabilito di accampare le genti di terra sulla sponda destra della Polce'vera, e vicino alla sua foce volteggiar colle navi. A tal vista la plebe dispose gli otto anziani, e di universale consenso creò doge Prospero Adorno, il quale rimase in città per vigilare all'ordine interno; mentre il bellicoso arcivescovo co'suoi aderenti e colla gioventù più agguerrita occupò i gioghi opposti al campo francese, dal colle di San Benigno ove scendesi al mare, fino ai monte di Peraldo per dove si va al Castelletto.
Avrebbero i Francesi bramato che Fregoso calasse giù nella valle; ma veggendo come per qualunque artifizio e'non si moveva, deliberarono investirlo sopra i gioghi medesimi, ch'egli tanto
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