La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
226 LIBRO SESTOCome v'ha chi solo nel cielo impera, al quale tutto il creato ubbidisce, così sembra che in una travagliata repubblica debba essere un capo che ogni parte di quella saviamente moderi e governi. Posta la necessità di un principe, a niun altro la nazion genovese avrebbe potuto ricorrere più valoroso in guerra, o più savio e giusto in pace, o più sincero e più magnanimo in ogni suo fatto. A te dunque (ei soggiunse) eccellentissimo e ottimo principe, ella offre con la voce de'suoi legati e con l'assenso di tanti onorevoli cittadini il. governo, il reggimento e l'amministrazione di sè stessa, e di quanto ella possiede. Avrai insieme con Genova tutta la Liguria dalla Provenza al territorio de'Pisani. Avrai la Corsica, isola nobile e bellicosa. Avrai Tasso, Metelino, Scio, Famagosla, città chiarissima in Cipri, Amiso nel Ponto, Caffa in Tartaria, e la città della Tana sul confine dell'Asia e dell'Europa. In tanti mari fa* mosi, in sì remote e ricche contrade sorgerà il vittorioso vessillo Sforza congiunto ool genovese; e all'ombra sua ricovereranno, come a cosa scesa dal cielo, quanti cristiani sono da'barbari perseguitati ed oppressi ».
Finita l'orazione del Goano, il Serra riepilogò le gloriose geste del duca, e aggiunse, « che il restituire alla quiete e all'antico splendore la repubblica genovese non sarebbe stato tra* suoi grandissimi pregii il minore. Avere in molte occasioni e massime nelle militari fazioni gran parte or la fortuna, ora i difetti e i meriti altrui; ma nella felicità de' popoli, nella giusta e prudente amministrazione degli stati tutto essere opera del
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