La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 230 LIBRO SESTOe ucciso un contadino. Italiche leve succedettero a Ruteni con miglior fortuna; e l'aver francamente percorsi tanti paesi, quanti ne ha dalla nostra penisola a quella de' Tartari, si è cosa molto onorevole al senno ed all'ardire di quelle compagnie. Le spese necessarie in tanta distanza fanno orrore, così scrivevano a Pio e a Paolo II i Genovesi, pregandoli caldissimamente d'ajuta (1470) Esposero pure con replicati messaggi ai re d'Inghilterra e di Portogallo ciò ch'essi avevano fatto per una colonia, alimento ed asilo dei popoli occidentali fra barbare nazioni; ina tutto ciò non basterebbe, se non veniva loro soccorso da que'generosi e pii sovrani.
Durava la stessa apatìa nella cristianità. Una dieta in Francfort, un congresso europeo in Mantova, un assembramento di forze in Ancona erano riusciti indarno. E pure l'immediata cagione della perdita della Crimea non fu mancanza di gente o di denaro; fu il tristo procedere de'suoi uffìziali. Tremar dovrebbe la mano a coloro che rendono il vóto per l'elezione de'magistrati, tanto una scelta cattiva può generare di mali! Cadeva in questa stagione lo scambio de'consoli generali di Caffa. L'elezione toccava a'protettori di San Giorgio, rinomatissimi un tempo per la prudenza e l'integrità de'suffragi; ma questa volta, o informazioni non presero del vero merito o lo posposero a'modi servili e alle raccomandazioni polenti. (1473) Eletti furono dunque Oberto Squarciaficlii e Antonio Gabella, uomini tanto dissimili de'loro predecessori, che dove quelli con la bontà de'giudizi e la riputazione dell'ar-
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