La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO SETTIMO
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      mente, in sè stessi tornando, si difesero gloriosamente per due mesi e diciotto dì. Alla fine lo stesso governatore beneficato da loro, aprendoA non acconsentì però il sacco alle sue genti, tanto la disciplina ottomana era allora in vigore. Ma delle merci de'forestieri diè loro venticinque mila ducati, delle sostanze dei coloni una metà; impose una capitazione fra quindici e cento asperi per testa, menò via tutti gli schiavi, tutti gli Italiani, i Greci, gli Armeni, i Valacchi, i Trabisondesi, i Circassi, iMingreli, e quei di Scutari, in somma settanta migliaja di anime (ì). Mengli-Gherai fu tratto anch'esso in catene a Costantinopoli, ove si fecero grandissime feste; e le feste anche più liete han sempre in Turchia un non so che ai feroce 1
      Non è da passare in silenzio, che poco avanti la presa di Caffa, il vescovo della città, Simone (2)_, era andato a Kiovia per supplicare d'ajuto quel palatino polacco, Gastoldo. Un'antica amistà legava l'uno all'altro, e la proposta di un'azione cenerosa elettrizzò sempre i Polacchi. Promisegli aunque Gastoldo tutte le forze del suo palatina-Io, e già condottolo a mensa, il confortava a stare allegramente, quando sopragiunse 1' avviso che Caffa era perduta. Gran Dio ! esclamò il vescovo colpito nel profondo del cuore, e cadde morto.
      (1476) 1 Genovesi dispersi nell'altre parti dellaalla sua guardia, mise den-
      (1) Dei, P. 279.
      (2) Sestrencevilz., hist. de ta Tauride, T. II, XV.


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Terzo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 330

   

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