La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
• 234 LIBRO SESTOCrimea si ricoverarono in Mancup, castello sulla cima di un monte quasi inespugnabile. Venne il visir all'assedio, ma conosciuta l'inutilità delle mine e dell'artiglierie, si contentò di bloccarla Ignorasi il nome del castellano. Vago egli della caccia, uscì dietro a un selvaggiume errante in parte, ove non si scorgevano Turchi, se non che d'improvviso fu còlto in mezzo da due squadroni che stavano rimpiattati in certe fosse. Il presidio mancante di capo si sbandò. Moltissimi ne rimasero uccisi o prigionieri; e alquanti pervennero salvi nelle scoscese montagne del Derbend, ov'è tradizione mantenersi infino a'dì nostri con genovesi cognomi la lor discendenza 0).
Di mano in mano che i prigionieri della Crimea arrivavano in Costantinopoli, Maometto determinava la varia lor sorte. Gli uni erano condannati a durissimi lavori co'piedi incatenati, gli altri posti in un quartiere della città, rimasto deserto dopo l'ultima peste. Antonio Gabella ebbe lungo supplizio in un bagno di ciurme, e Oberto Squarciafichi fu fatto morire con uncini di ferro affocato sotto il mento. E fama che Maometto punisse così i due consoli in odio della loro ingiustizia, ma è più verisimile che vendicarsi volesse dell'onorata e sanguinosa lor resistenza. Per lo contrario egli perdonò a Mengli; e non solamente gli perdonò, ma dopo due anni di guerra contro i Tartari, lo rimandò in Crimea con grado di di khan e obbligo di tributario. Non ostante che il ferro, le prigionie, l'esilio avessero tolto di
(I) Bronov. descript. Tarlar. IX.
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